“Le case di Otranto, circondate da giardini, si stendevano in bell’ordine dalla collina al mare (...); la mia casa era sulla collina, nel borgo vecchio, dove abitava solo gente bassa, pescatori o uomini dei magazzini, ma da lassù la vista giungeva oltre la Rocamatura, un braccio di terra che si andava aguzzando nel mare a ponente con cale, portetti e dune di sabbia”
Eccola Otranto fuori stagione, una città di strade tortuose, a gradini e salite e mura spesse e un selciato consumato dai passi di generazioni di uomini e donne. Se avete la fortuna, o il privilegio, di visitare il Salento lontano dalla pazza folla dei mesi estivi, rimarrete incantati dall’atmosfera che si respira a Otranto. Non c’è niente di meglio che raggiungere dal lungomare il centro storico, racchiuso nelle sue imponenti mura e, varcando la porta Alfonsina, perdersi nei vicoli per giungere alla Cattedrale o al Castello Aragonese, o ai bastioni dei Pelasgi per restare senza fiato davanti al mare e a un panorama che, nelle giornate particolarmente terse o dopo un temporale, permette allo sguardo di arrivare fino ai monti dell’Albania. Otranto fuori stagione è bellissima, silenziosa, calma, un po’ noiosa forse, ma di quella noia sana e piacevole, che ci fa indulgere seduti a un tavolino di un bar per un pasticciotto e un caffè, o per un aperitivo verso sera. Per assaporare la vita, così, senza fretta.
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